lunedì 8 febbraio 2010

Frammenti

Parole a caso
Corteggiando il destino
recitando la mia parte
Inciampando in discorsi
Troppo sottili

Avrai altri occhi
Particolare di una cornice dal cespuglio arruffato
Dietro occhiali da vista forse neri
Occhi giganti color nocciola
Non guardate qui
Distogliete lo sguardo prima di ferirmi
Sono impotente e anche curiosa

Basta. Mai più
Mai più.
È finita è iniziata
Ricomincia ogni giorno
Le ferite del cuore.
Si creano tutte lì intorno
E quando cerchi di riaprirlo
Si riaprono puntualmente
E sanguinano
E un nuovo amore
E un vecchio dolore

Maledici il destino
Guardi l’orizzonte
cerchi un senso significante
Trovi solo scuse
E quindi… la solita inquietudine
Saluti il mondo
Chiedendo pietà
Una carezza
Un amore
Un fiore
Un sorriso
Una scala
per tornare di sopra
In quella casetta di legno dal tetto di paglia
Toc toc
Avanti

Eppure…
Le finestre erano sbarrate
Le porte erano chiuse
Ogni fessura sigillata
Input e output
Virus e tarli
Il legno era marcio
Il collaudo statico non ha retto
Sottraggo un’aliquota percentuale infinitesima allo studio
e…
tu cosa ci fai ancora lì?!
                   ... 
Non ero ancora pronta, mi dissi.
Ed era vero
Sull’altalena le nuvole oscillavano
Tra le foglie
E i rami
In qualche modo riepilogavo nella mente i frammenti di blu e bianchi di cielo, ricomponendoli in un disegno coerente.
A domani mi disse. Fermai l’altalena, il cespuglio scuro che incorniciava i due occhi giganti dietro agli occhiali era davanti a me. A domani, mi disse baciandomi sulla bocca.
Andando via inciampai e caddi. Mi uscì del sangue dalla bocca e cominciò a piovere. Strano, pensai: sa di caffè.
Domani -è scontato lo so- ma non è ancora arrivato.

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