sabato 24 settembre 2011

le nostre notti

il tuo profilo è davanti a lei
maledici quel naso cubista
sbozzato e male interpretato
di fronte al bicchiere opaco
e al volto soave, leggero di lei
e dolce con gli occhi brillanti
teneramente rivolti a guardare
in basso, al bicchiere giallo
incorniciata dai riccioli
sul tavolo notturno
dieci bottiglie nel lavello
e i piatti sporchi della festa
con la musica sullo sfondo
bluastro del pc che si muove

un'amica è persa dal sonno
tra il cesso e il corridoio
con la nuca poggiata
sul tavolo tra bicchieri di vino
e gloriosi residui di torta
che aspetteranno la mattina
nessuno sa cosa nascondono
quelle braccia incrociate
sul volto livido quasi morto
un passato che non passa
ostenta un amore finito
perché non sarebbe mai
potuto davvero iniziare

e poi...i primi lavori
malpagati e i nostri
sogni aridi e putrefatti
il nostro vino
i nostri tramonti.

il lunedì mattina


la mattina è frizzante e io cammino con le gambe leggere e veloci
sopra una strada che sa ancora di sabbia nei sandali
e io non mi confondo per niente con la gente che va a lavoro il lunedì mattina
con il mio sacco da mare e un pallone buono
con i muscoli che mi sento ancora le racchetta tra le mani -begli scambi!-
e a non saper fare la verticale ti rimane il segno di aver
strusciato il ginocchio sulla sabbia dura e nera.
ma sono serena, ora che guardo i colori che preludono
irrimediabilmente all’autunno, dopo questa nottata di tempesta
fatta di letti singoli appoggiati l’uno all’altro nell’empatia del sonno
mi sento nuovamente colorata di azzurro,  di arancione, e piena di luce.