domenica 30 agosto 2009

io vorrei ma poi in fondo mi accontento

c'è un problema fondamentale nella ricerca del nostro obiettivo. non riesco a capire quale, e questo è un problema ancora più profondamente sconcertante se possibile. esco vedo le persone che mi rimandano ad un tempo indefinibilmente lontano dei miei anni passati e riesco a malapena a sentire che mi scorre nelle vene il ricordo della loro voce rivolta a me, la loro faccia e i loro occhi mentre mi guardano...cerco un qualsiasi motivo per capire se faccio bene a fare quello che faccio. io non mi sento di fare un cazzo in realtà...solitudine non è la parola giusta è più che altro deliberato allontanamento da ciò che è stato...da ciò che non vorrei fosse più. mai più. io in realtà adesso sto un po' brilla ma la cosa sta sfumando rapidamente, forse riesco a scrivere qualcosa di decentemente ispirato in questi altri venti secondi di trauma etilico in cui mi trovo, ma sembra che l'eco delle parole significanti che sgorgano solo in questi momenti particolari del limbo tra la vita e la morte stia velocemente svanendo...sento l'inutilità dei miei desideri verso elementi che in fondo sono già troppo mutilati nella mia immaginazione per poter resuscitare. vorrei dire cose serie. vorrei correre sull'eco dell'amore rotto dal muro di lacrime incomprensibili. ma non c'è tempo.