lunedì 23 novembre 2009

Carta


Siamo carta.

Carta che rimane lì, impolverata e sudicia, spiegazzata, strapazzata, sottile, infiammabile.

Pagine su pagine a formare libri, libri su libri a formare volumi, scaffali e librerie.

Un esercito di carta stampata, su cui scorrono fiumi di sangue, di lacrime, di battaglie, di imbrogli, e di conti da pagare.

Forse nemmeno l'arte si salva dall'essere nient'altro che carta. Noi, donne e uomini, siamo solo carta. Oh come vorrei vivere senza esistere, esistere solo di aria e introdurmi in ogni corpo di uomo o di donna secondo il mio piacere, per sentirmi e provare ogni volta tutto e niente!

Quello che nel mondo vale la pena di provare. Volare.

Non c'è gusto nell'essere prigionieri di un corpo unico e solo per tutta la vita.

Vorrei fuggire via
scappare
morire
non tornare mai più.

Voglio vivere.