domenica 19 maggio 2013

aspetto


Questa piccola vita ancora non sa
Ancora aspetta
E guarda ancora con occhi sgranati
Guarda quel piccolo cuore
Gonfiarsi e sgonfiarsi
Respirare

Respiro il tempo e respiro la vita
Ad occhi chiusi sopra le cose
Sopra le illusioni e l’incapacità
Inconsapevole e colpevole
Inebriata, a volte, di sole e di vento
Di voci straniere
Misurando i passi come chi non sa
E studia scrupolosamente quelli di chi
Più abile ormai nei movimenti
Vola piuttosto che camminare
Ogni tanto, anche io, mi sorprendo a volare
Ma tra i legami che trascinano a terra
Come pietre pesanti
Esiste uno spazio, un tempo ed un luogo
Che non ho accettato, che non ho capito
E ho avuto e ho ancora, bisogno di aria
E bisogno di tempo
E quindi fuggo
Distrattamente
Dai miei pensieri
Arroccata nelle cose di ieri
Fuggo per non arrivare, guarda:
Sto correndo su quel campo dove sorgevano un tempo le tue lusinghe; ripercorro ogni parola, tra un rovo di spine e una baracca in disuso…un tempo in questo luogo c’era molto da fare: un gran traffico d’emozioni, che per errore sono state fatte gocciolare attraverso tempi dalle maglie troppo larghe. Resta dunque un cimitero per le tue parole morte, che celebro ogni tanto, nella mitizzazione di un passato che non è mai stato…
Sono ben poca cosa
Queste tue mani sottili, questo tuo naso ingombrante
Eppure… mi sono vista affannarmi a compiacerti
Saltellando in punta dei piedi intorno al tuo altare
Cercando di farmi notare
E ancora come una pazza mi muovo
Alla ricerca di qualcosa che penso di avere perso
Ma che non sono sicura di avere mai avuto
Senza sapere dove
Senza capire come
A tratti un temporale mi scuote le spalle
E tu sei così lontano che dispero poterti vedere ancora
Ma aspetto
Aspetto che mi porti in quella tua casa in montagna, o che andiamo al mare, tra gli scogli di amalfi in novembre. Io ancora aspetto, fiduciosa, che tu mi prenda tra le braccia e si compia, ancora una volta quella magia: il mio corpo che si rilassa, mentre chiudo gli occhi e scopro che tutto va bene, è la rivelazione che si compie ogni volta; che sia in un prato o in mezzo alla navata di una chiesa, le tue braccia mi tengono stretta in un calore che non avevo mai conosciuto, per un tempo indicativamente interminabile.
...
E dunque io
Insensatamente
Ti aspetto ancora.

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