sabato 26 gennaio 2013

lievi torpori

Sì, lo so. So tutto e lo so bene. So cosa passa nella tua testa nelle giornate di pioggia e il motivo preciso per cui non vuoi, non riesci, proprio non ce la fai ad alzarti al suono della sveglia.
La tua resistenza è tenace e non ti piegherai mai facilmente allo stato di fatto delle cose. Sono le sette, è suonata la sveglia, alzati! Ma no, niente, tu stai lì che non ti alzi, che rimandi tutto, che ripensi a ieri, ripensi a quella giornata di pioggia e pensi anche a quanto sei stata bene durante la notte, a come il malditesta sia passato e a quanto si sta bene sotto le coperte. Ma sei lì nella tua stanza in perfetta solitudine e spetta solo a te toglierti le coperte e alzarti. Non c'è nessuno che ti dirà nulla, che aprirà porte e finestre. Spetta solo a te uscire dallo stato di torpore dolciastro che non vuoi perdere e non vuoi dimenticare. Ci stai fino al limite estremo, quando le coperte cominciano a diventare pesanti, il braccio a intorpidirsi e la testa a farti male. A quel punto ti alzi, un po' triste, perché il sonno ha lasciato il posto alla lucidità della veglia e tu sai che la giornata di ieri è stata una vera merda, e che non ti va proprio di andare avanti. Ok, potresti stare attraversando un lieve stadio di depressione. Ma d'altra parte passa, insomma, passa sempre e passa tutto, questa è la regola. E dunque sorridi. E guardati allo specchio: la pioggia è passata anche sul tuo viso, hai la pelle a chiazze, ma va bene così. E adesso riparti, che è meglio.

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