La città è un salottino
dove tutti si conoscono
una danza dalle regole non
scritte
si tramanda con i gesti e con
gli sguardi
ci sono gruppi seduti sui vari
divani
vecchi e logori, rattoppati
mille volte
c’è qualcuno in poltrona da
solo
o con una dama appoggiata al
bracciolo
c’è chi sta alla finestra
perso nel fumo e nei ricordi
ma tutti si conoscono
e ogni passo di danza
è imparato a memoria
così c’è un momento
in cui la musica cambia
e i gruppi seduti si alzano e
si confondono
si sfiorano a vicenda mimando
la vita
cambiano gli equilibri
ma i marciapiedi sono quelli
sempre uguali
sempre gli stessi
e tutti si conoscono
e la danza ormai la conosciamo
a memoria.
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