sabato 8 ottobre 2011

numero mille di un vago "c'era una volta"

illusioni di felicità
sbalzi di visione e miraggi
di un futuro prossimo
impossibile da decifrare
e immaginare, immaginare figure e corpi

pace e cavalcavia, tramonti in bicicletta
trovarti una, due, trovarti tre volte
volerti rivedere, sentire il tuo sorriso
che è l'unica cosa che conosco
insieme ai tuoi occhi
sentire il tuo sorriso come la sabbia
caldo e amichevole, accogliente
senza chiedere niente

distanze intercontinentali
vorrei gridare, se solo
non ci fosse il vuoto intorno a me
ma proprio perché il vuoto non c'è
io non posso vederti, posso solo sentirti
e questo mi fa male
logora la mia autoironia
scompare tra i miliardi di particelle
che mi dividono da te

1 commento:

Luca D'Amore ha detto...

La seconda strofa è sensualmente viscosa come il miele.
Bellissimo e molto musicale il verso "trovarti una, due, trovarti tre volte"