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Siamo carta.
Carta che rimane lì, impolverata e sudicia, spiegazzata, strapazzata, sottile, infiammabile.
Pagine su pagine a formare libri, libri su libri a formare volumi, scaffali e librerie.
Un esercito di carta stampata, su cui scorrono fiumi di sangue, di lacrime, di battaglie, di imbrogli, e di conti da pagare.
Forse nemmeno l'arte si salva dall'essere nient'altro che carta. Noi, donne e uomini, siamo solo carta. Oh come vorrei vivere senza esistere, esistere solo di aria e introdurmi in ogni corpo di uomo o di donna secondo il mio piacere, per sentirmi e provare ogni volta tutto e niente!
Quello che nel mondo vale la pena di provare. Volare.
Non c'è gusto nell'essere prigionieri di un corpo unico e solo per tutta la vita.
Vorrei fuggire via
scappare
morire
non tornare mai più.
Voglio vivere.